GLOSSARIO PHOTOBUSTER

Qui sotto troverete un piccolo glossario di riferimento
per capire i termini utilizzati nel blog.
Quindi, se non capite qualcosa nei post,
scrivetelo nei commenti o mandatemi un' email.
Il testo rosso all' interno di una voce indica che è presente (o in preparazione) lo spiegone sul termine.
Spiegazioni più esaustive possono essere trovate impegnandosi un pochettino con Google, naturalmente qui spiego i termini e gli utilizzi degli stessi in relazione alle mie analisi.
Alcuni dei termini utilizzati, esistenti da oramai 130 anni nel linguaggio fotografico (e quindi anche nel linguaggio non tecnico) sono rimandati a varie fonti esterne.
Ho naturalmente evitato appositamente di descrivere nei particolari le tecniche che utilizzo, di "wanna be a phototech" ne abbiamo anche troppi.

Se siete capitati qui dopo un clicklink nel mio post, scorrete la pagina fino a trovare la voce interessata, se non c'è, segnalatemelo.

 

ANALISI DENSITOMETRICA
L' analisi densitometrica misura la densità dei toni in vari punti della fotografia per estrapolarne i dati (densitometrici) e utilizzarli per verificare la distanza dell' oggetto dalla fotocamera (è un esempio, è solo uno dei suoi utilizzi pratici).
Le misurazioni avvengono su punti campione, che cambiano ovviamente da foto a foto, e un' analisi densitometrica NON è MAI uguale a quella eseguita precedentemente.
Non si può insomma rilevare dati densitometrici su una foto ed utilizzarli su un' altra,
specialmente se ci sono dati di scatto (diaframmi e tempi d' esposizione) differenti.
Consente anche di misurare le distanze degli oggetti raffigurati in una foto tramite l' occlusione atmosferica.

un' esempio di misurazione densitometrica
l' oggetto presenta dei toni più densi del paesaggio
ed è quindi  più vicino della collina.
(screen simulato)

L' analisi densitometrica è utilizzata solitamente in tandem con la verifica del fattore di sfocatura e dalla misurazione del fattore mosso. (che possono variare i valori densitometrici della zona da misurare, e devono essere tenuti in considerazione per correggere la misurazione densitometrica stessa).
Non vi devo naturalmente spiegare che la misurazione è univoca (dati CERTI) e NON interpretabile diversamente dai valori mostrati dalla misurazione stessa.
La validità del metodo di misurazione NON è influenzabile (a parte casi limite) da cropping dell' immagine, semplice visualizzazione della foto e\o salvataggi successivi all' originale.

Nell' utilizzo "pratico" nella vita di tutti i giorni, l' analisi densitometrica è applicata alla correzione cromatica, al bilanciamento e alla colorimetria e miglioramento di un' immagine, al fine di stamparla correttamente e consegnarla al cliente come da sua richiesta. E' possibile anche misurare direttamente i valori densitometrici su una foto stampata: si utilizza uno strumento, il densitometro (personalmente utilizzo uno dei modelli della X-Rite). Solitamente la misurazione della densità nei files avviene tramite utilizzo di determinati software che possono comprendere da semplici programmi per il fotoritocco a programmi proprietari installati nei macchinari per la stampa e\o nelle stazioni di lavoro in quanto indispensabili per il funzionamento ad esempio dello scanner di stampa incorporato nei macchinari stessi.
Nel mio Laboratorio Fotografico Professionale questa operazione viene eseguita (da me e dalle mie collaboratrici) su tutte le fotografie che passano alla stampa, stiamo parlando di una media che va dai 500 ai 3500 scatti diversi al giorno, per 300 giorni circa all' anno.
Credo di poter tranquillamente affermare di aver sviluppato un' estrema competenza sull' argomento in quasi 25 anni di lavoro.

ANALISI-OPINIONE
Chiamo così le analisi FALSE presentate a corredo delle svariate foto (F)Ufologiche che girano in rete. Non importa se i soggetti delle analisi siano blurfo, lanterne cinesi, CGI, aerei lontani, bottoni, palloncini o quant' altro. Quello che fa di solito l' analista farlocco, compliando l' analisi-opinione è applicare filtri alla CDC e DOPO giustificare con poderosi arrocchi di parole l' applicazione del filtro stesso. Facciamo un esempio: l' esperto fasullo, presentando la solita foto del blurfo con trattamento al filtro psichedelico preferito, l' accompagna con frasi come "come si può notare, i colori dell' applicazione del filtro evidenziano una sagoma irregolare per via della velocità sostenuta, è impossibile che un volatile vada a quella velocità per cui è evidente che sia un veicolo sconosciuto, e quindi a tutti gli effetti un UFO".
Capirete anche voi che vedere tutte quelle cose in quel guazzabuglio intangibile che è diventata la foto originale denota solo una cosa: grossi problemi psichiatrici. Perchè con l' applicazione di un filtro di sicuro non si può misurare la velocità di un oggetto raffigurato su una foto. Servono calcoli.
Altre frasi ricorrenti sono: "il filtro rilevo ha evidenziato la natura tridimensionale dell' oggetto", (bella forza, il filtro rilievo SERVE a dare l' impressione di tridimensionalità a qualsiasi oggetto) oppure "il filtro termografico ha rilevato delle zone di calore" (e vorrei sfidare qualsiasi persona ad ottenere una termografia da una semplice fotografia scattata con una fotocamera standard e poi filtrata: è impossibile.) o anche "il filtro traccia contorni ha rilevato delle anomalie" (senza naturalmente dire quali, o anche sì, tirando in ballo la fisica quantistica e qualche episodio di Star Trek malamente storpiato per supportare l' ipotesi).
Quindi in parole povere, un' analisi-opinione è semplicemente un' opinione. Purtroppo solitamente farlocca.

BILANCIAMENTO
La tecnica di bilanciamento, utilizzata sull' immagine digitale ai fini di ottimizzazione della foto stessa consiste nel valutare ed individuare (con Analisi Densitometrica e\o valutazione personale dell'operatore\richiesta del cliente) le zone dell' immagine con diversi valori densitometrici che necessitano di correzione cromatica.
Può essere eseguito in un' unico intervento per tutta la fotografia o a zone (ad esempio per ribilianciare un cielo troppo sovraesposto)

BIMBUMBAM
Così vengono da me chiamati i gruppuscoli (F)Ufologici con l' acronimo più ampio della loro competenza in analisi fotografica. Solitamente sono quelli che gridano di più. E naturalmente non sto parlando di qualcuno in particolare, è un pò un soprannome simpatico, come l' omonima trasmissione per bambini, non è per nulla offensivo e denigratorio. Almeno per me.

CDC
Acronimo di "Cazzo Di Cane". Lo utilizzo ad esempio in frasi come: "hanno applicato dei filtri psichedelici alla CDC" per non urtare troppo la sensibilità della gente.
Vedi anche POD.

COLORIMETRIA
Approfondimento in Wiki, è storia della stampa, consiglio un' attenta lettura.

CORREZIONE CROMATICA
Viene utilizzata in fotografia (nella fase di bilanciamento di una foto) al fine di ottimizzare un' immagine per la stampa, in parole povere, un' immagine viene corretta togliendo o aggiungendo Rosso Verde e Blu (formula colore RGB, la stessa di output della vostra fotocamera) e Densità (o alla spicciola "nero"), la correzione varia da foto a foto: se una foto è scura la si schiarisce (e naturalmente il contrario), se presenta dominanti queste vengono corrette a meno che non siano intenzionali (ad esempio le foto in notturna, oppure quelle scattate volutamente con luci artificiali).
Semplice, no?

DATI EXIF
Li conoscete tutti credo, per essere esaustivo dovrei scrivere fino a domani.
Dico solo che sono utilissimi per avere dei dati aggiuntivi sugli scatti. E che se non ci sono in una foto,
io la foto l' analizzo ugualmente, solo con meno rapidità: ho cominciato ad analizzare foto da negativi senza questa comodità e quindi senza dati exif il mio lavoro non cambia più di tanto. La densitometria non cambia. Andate nella pagina di Wiki dedicata al nostro amichetto "spione" se volete saperne di più.
(in inglese)

DIAFRAMMI (o f, o f\stops)
Sono utilizzati da tutte le fotocamere, unite ai tempi d' esposizione, per effettuare il vostro click. Il diaframma (composto da lamelle a chiusura variabile o a volte da una lamella forata, in particolare nelle fotocamere usa e getta o in quelle economiche) regola la quantità della luce che arriva sul CCD. 
E' una delle basi da imparare per l' utilizzo di una fotocamera ed è inutile che ve lo spieghi a fondo io,
perchè su Wiki trovate di tutto e di più sull' argomento. E' uno dei fattori da considerare seriamente se volete fare delle ottime fotografie e sapere come funziona la profondità di campo.
(in inglese)

DISSONANZA COGNITIVA
Lascio parlare Google. E vi indico un testo veramente fantastico sull' argomento.

ESR
Acronimo: E Si Rosica.
Lo uso nelle tag dei post quando qualche (F)Ufologo sbrocca di brutto o qualche loro fan(atico) lo emula.
E' inserito piuttosto spesso.

FAN(ATICO)  (rif: (F)Ufologico)
Personcina a modo che segue assiduamente e religiosamente i proclami dei (F)Ufologi senza nemmeno verificare le affermazioni o le "prove" presentate dagli stessi, mentre si scaglia senza remore verso chi ha dei risultati reali in mano diversi, pretendendo prove su prove.
L' ultima difesa di questi incapaci è di accusarmi d' incompetenza e\o di essere al soldo dei rettiliani.
Sono pressochè tutti affetti da dissonanza cognitiva (e non è una battuta).

FATTORE (o effetto) MOSSO
E' dato solitamente da riprese effettuate in condizioni di bassa luminosità e\o quando il soggetto ripreso si muove velocemente e\o quando il fotografo si muove. (e non solo)
Solitamente è associato a tempi di esposizione relativamente lunghi in funzione alla scena fotografata.
Molto frequentemente è associato a sfocatura del soggetto.
L' effetto mosso è misurabile (in pixel) e se associato alla comparazione con i dati exif (ad esempio focale utilizzata in relazione a tempi d' esposizione, diaframmi e relativa profondità di campo) e i dati densitometrici consente di misurare esattamente il tragitto percorso dell' oggetto, la dimensione apparente e la distanza dalla fotocamera. Ecco perchè i "blurfo" oramai sono sgamabili in tempo zero.
effetto mosso e sfocato !
Non è un disco di Meier,
stavolta è un gabbiano
(foto Rense.com)
L' effetto "mosso" può essere anche simulato con normali programmi di editing fotografico.

FATTORE (o effetto) SFOCATURA
Si misura (in pixel) per determinare se un oggetto sia vicino o lontano dalla fotocamera, relazionandolo ai dati exif (focale, modello fotocamera) e si utilizza principalmente in analisi per confermare o meno l' analisi densitometrica e la misurazione del fattore mosso.
L' effetto "sfocatura" può essere anche simulato con normali programmi di editing fotografico.


FILTRO PSICHEDELICO
Solitamente intendo l' utilizzo indiscriminato da parte dei (F)Ufologi di filtri (contenuti nei programmi di foto editing) come l' emboss o qualsiasi altro filtro che danneggi e degradi l' immagine, come maschere di contrasto con valori elevati che creano aloni, cropping e\o successivo ridimensionamento dell' immagine, esistono triliardi di maniere diverse per danneggiare l' informazione visiva di una foto e crearne delle altre.
Un esempio pratico:
sopra l' analisi farlocca,
sotto l' immagine originale,
un semplice disegno.
E i (F)Ufologi le utilizzano alcune, spacciandole poi per "ingrandimento ricampionato senza perdita di dettaglio" o "rimappatura colori per lettura termica"  oppure, ancora peggio "ricostruzione 3D"...partendo dai colori della fotografia e senza utilizzare programmi di rendering.
La fotografia digitale attuale (fotocamere-cellulari) per il grande pubblico NON permette registrare il calore termico degli oggetti, e nemmeno consente le favolette sugli ingrandimenti esasperati che raccontano a CSI. E' necessario aggiungere che le "analisi" così condotte sono accompagnate solitamente da spiegazioni che tralasciano come e perchè si sia estrapolata l' origine sconosciuta dell' oggetto dal pastrocchio ottenuto digitalmente.
L' immagine qui a fianco rappresenta l' inutilità di queste metodologie: sopra l' analisi farlocca come si presenta di solito su siti (F)Ufologici, da me riprodotta (brrr) e sotto l' immagine originale: ho semplicemente disegnato in un minuto con PhotoShop una figura ovoidale sfocata e mossa per riprodurre una sagoma blurfo classica, con sfondo nuvoloso. Una sagoma addirittura bidimensionale, ma le varie sfumature presenti sono state tradotte dalla filtratura e rimappate in maniera da sembrare tridimensionali.
Ed è semplicemente un disegno. Con le foto gli effetti sono ancora più enfatizzati dalla presenza delle sfumature e dei toni differenti presenti in tutti gli scatti. Una rimappatura distrugge il dato visivo originale.
ma può creare astronavi madri, figure eteriche, e quant' altro spesso in associazone con la pareidolia.
Inutile sottolineare come questa metodologia non serva assolutamente a nulla, e che non abbia alcun riscontro scientifico. Nè dal punto di vista informatico , nè dal punto di vista ottico.
Vedi anche POD e CDC .


FLASHBURN
un classico flashburn
E' il termine che utilizzo per indicare una casistica ben precisa, dove insetti vengono fortemente illuminati dal flash, e sovraesposti ( "bruciati" o "burn" ). L' effetto dà luogo a svariate interpretazioni: il religioso ci vede angeli, qualcun' altro delle astronavi "organiche", altri la nonna defunta. Pareidolia ed errata valutazione delle distanze sulla fotografia hanno creato fior fior di casi, anche trattati qui su PhotoBuster. I flashburn hanno alla base lo stesso principio ottico di rifrazione che causa anche gli ORBS.


(F)UFOLOGIA
Termine solitamente da me utilizzato per descrivere l' operato distruttivo che certi "studiosi di ufologia" fanno della ricerca e dell' analisi, ritengo inutile farvi una lista, mica siamo in un lager nazista.
Questi tristi figuri provano con varie tecniche a supportare l' esistenza di UFO intesi come veicoli extraterrestri. Li riconoscete per trattati inutili su applicazioni di filtri psichedelici, rosicate da paura nel loro sito, e sbroccamenti vari contro chi come me svolge una semplice analisi. In parole povere: s' incazzano perchè gli rompo le uova nel paniere. Non è colpa mia se raccontano frottole e sperano di passarla liscia.


un piccolo esempio di occlusione atmoferica
le montagne lontane risultano più chiare di quelle vicine 
OCCLUSIONE ATMOSFERICA
Fenomeno conosciuto da millenni.
E' dato dalla sospensione nell' atmosfera di particelle di acqua e\o polvere colpite dalla luce, che limitano il campo visivo umano, riscontrabile facilmente in montagna per via dei punti di riferimento geografici, è solitamente meno percepibile in zone pianeggianti per via della mancanza di punti di riferimento. Ha l' aspetto di quella che erroneamente viene definita a volte "foschia". E' naturalmente data da un fenomeno di rifrazione e viene utilizzata per la valutazione delle distanze assieme all' Analisi Densitometrica.


ORIGINALE DIGITALE
Al contrario di quanto pensano tutti, l' "originale digitale" nel senso stretto del termine non esiste.
NON c'è un file che si autocertifica "non modificato", nemmeno il RAW (che è semplicemente il dato "crudo", poi modificabile in editing, senza algoritmi jpg di compressione) .
Sono in studio da parte di Nikon e Canon dei formati proprietari che con dei vari metodi di codifica dovrebbero garantire l' autenticità degli scatti (finchè qualche "smanettone" non troverà il codice sorgente, come tutti i "lucchetti digitali").

Per convenzione quindi s' intende come "originale" un file fotografico, senza modifiche, salvato direttamente dal supporto contenuto nella fotocamera (con un semplice copiaincolla) su un altro supporto.
E' poi logico sottolineare che già a questo punto il file è una "copia" del vero originale, contenuto realmente nella memory card.

I (F)Ufologi s' attaccano a questa argomentazione piuttosto spesso, dichiarando che nessun' altro oltre a loro può analizzare il file perchè solo loro lo hanno in versione "originale".
Quella che loro chiamano "originale", ha solitamente attraversato dei passaggi minimi:

1-salvataggio da memory card a HD da parte del testimone
2-probabile rinominazione per archiviazione tramite software (ad esempio, Picasa) sempre dal testimone
3-spedizione via mail al destinatario
4-salvataggio da parte del destinatario su HD
5-apertura file tramite software sul PC del destinatario

Quindi capirete tutti quanto sia soggettivo il termine "originale" riferito all' immagine digitale.
C'è da dire inoltre che un file jpg, se non modificato, deve essere salvato almeno un centinaio di volte per essere veramente compromesso per l' analisi. E a quel punto sarebbe pure impubblicabile via web: quello che c' era raffigurato all' inizio non corrisponderebbe più all' immagine reale. E i lettori griderebbero "fuffa fuffa!".

Aggiungo che se l' immagine viene appositamente degradata, questo avviene su tutta la fotografia, e quindi i dati densitometrici vengono sì "modificati", ma tutti uniformemente, nella stessa percentuale.
Questo consente una compensazione e quindi una lettura relativamente precisa della foto.

Solitamente durante un' indagine su una segnalazione UFO se il testimone (o l' associazione-comitato-centro-gruppo BIMBUMBAM) si rifiuta di fornire l' originale per un' analisi o controanalisi, il caso viene chiuso di default come IFO, o peggio falso. Esattamente come succede durante un' indagine reale, solo che in questo caso nessuno viene acccusato nè di occultamento di prove, nè arrestato.

Diventa quindi facile per determinati (F)Ufologi proclamare a gran voce il tormentone:"nessun' altro può analizzare perchè non avete gli originali, solo i nostri esperti possono" mentre in realtà, a meno come già detto di degradare l' immagine a tal punto da renderla non fruibile per nessuno, nemmeno per una visualzzazione via web al pubblico, si può eccome e contemporaneamente la proclamazione fuffologica risulta essere una dichiarazione di "colpevolezza" nel volersi sottrarre a delle vere analisi dell' immagine e nell' occultare prove.

Quindi è sicuramente meglio avere un' immagine che abbia subito meno processi possibile per eseguire un' analisi più accurata possibile, ma sono accettabili anche files che abbiano subìto modifiche, e questo è valutabile solamente caso per caso, è praticamente impossibile stilarvi una tabella precisa e fruibile comodamente, vari fattori come diversità negli algoritmi proprietari delle varie marche di fotocamere e software, correzioni cromatiche da parte di sconosciuti analisti, applicazioni di filtri psichedelici rendono il compito difficile.
Ma in caso d' interventi pesanti...anche qui è come "annacquare le prove": dichiarazione di colpevolezza.
Concludendo...in ogni caso, cari (F)Ufologi, siete con le spalle al muro.
Se volete far vedere BENE il vostro UFO al pubblico, io la foto l' analizzo eccome.
Ce la facevo con le foto analogiche, anche senza dati exif, pensateci.

PAREIDOLIA
Fenomeno per cui il sistema percettivo umano occhio-cervello classifica determinate immagini associandole a quelle viste in passato e contenute nei ricordi di ognuno, "sovrapponendole" a quello che realmente vediamo.
La spiegazione è volutamente semplificata.
Quando guardate una nuvola e ci vedete un leone, quella è pareidolia, se vedete invece delle scie e pensate che siano chimiche, quella è dissonanza cognitiva. Vastissima documentazione in rete.

POD
Acronimo di Penis Of Dog, identico utilizzo di CDC

PUNTO CAMPIONE
Punto della foto dove si effettua una misurazione densitometrica (vedi Analisi Densitometrica)

PREZ
Simpatico nomignolo che affibbio a tutti i Presidentissimi dei vari BIMBUMBAM, non è offensivo, anzi.

PROFONDITA' DI CAMPO
Un altro dei basamenti della fotografia, per l' approfondimento sempre Wiki!
NON leggetelo se prima non avete letto l' approfondimento sui diaframmi, sarebbe pressochè inutile.

RGB
Modello colore che normalmente viene utilizzata anche nelle fotocamere e nei monitor, solitamente ogni marca ne ha uno proprietario (profilo colore RGB). E' uno standard internazionale.
L' approfondimento come al solito su Wiki!

SINDROME DI THOR
Indico con questo termine la Sindrome che colpisce tutti quanti i cosiddetti "ricercatori" (F)Ufologici che delegano la loro competenza ad un software (vedi FILTRI ALLA CDC) e\o a qualche attrezzatura come se gli conferisse dei poteri sovrannaturali, come il Martello di Thor fa con Edward Blake (che è, per chi non lo sapesse, l' alter ego del leggendario Supereroe).
Il ragionamento non fila per nessuna Professione:
se prendi in mano una chiave inglese, non sei un meccanico,
se prendi in mano una fotocamera non sei un fotografo,
se apri l' icona di PhotoShop non diventi un FotoTecnico.
Logico, no?

SOVRAESPOSTO - SOVRAESPOSIZIONE
In fotografia si utilizza il termine per indicare che la quantità di luce che ha raggiunto il CCD (una volta la pellicola) è maggiore di quella richiesta effettivamente per esporre correttamente. La spiegazione è volutamente semplificata. La sovraesposizione si utilizza solitamente a fini creativi (ad esempio foto "high key") e toglie solitamente contrasto e dettagli alla foto.
E' insomma quella che tutti chiamano comunemente "una foto venuta chiara"
Per una spiegazione tecnica più esaustiva, ci sono svariate voci interessanti su Wiki !

SOTTOESPOSTO - SOTTOESPOSIZIONE
Esattamente il contrario della sovraesposizione, viene utilizzata alla pari per fini creativi e aumenta il costrasto e la densità della foto, oltre che il rumore elettronico nello scatto. Il risultato è una foto venuta troppo scura e "sgranata". Anche qui la spiegazione è volutamente semplificata, andate su Wiki.

STAZIONE DI LAVORO
Postazione equipaggiata tramite un PC, tastiera di comando e tastiera standard. Viene aggiornata\sostituita ogni due anni, è solitamente un assemblato ad alte prestazioni, con RAM pompata e una scheda grafica high end dedicata alla grafica interfacciata ad un monitor professionale tarato tramite colorimetro.
E' collegata in rete, sulla mia nel particolare c'è interfacciata anche una tavoletta grafica Wacom.
Sono installati diversi software con applicazioni di tipo grafico e fotografico, non vi tedio con il nominarli e descriverli tutti. E' interfacciata a svariati macchinari professionali, alcuni dei quali vengono utilizzati per le mie analisi. Se volete venire a dare un' occhiata nel mio Laboratorio siete i benvenuti.

TEMPI D' ESPOSIZIONE
l' effetto che si ottiene fotografando con tempi differenti una semplice cascata
Regolano per quanto resta aperto l' otturatore, operano assieme ai diaframmi per permettervi di scattare una foto. Solitamente le fotocamere amatoriali dispongono dalla posa B (otturatore aperto a comando libero) al 1\2000 - 1\4000. Le reflex evolute vanno anche oltre, e sono in continuo miglioramento.
Tempi di posa lunghi producono foto mosse (in relazione alla luminosità ambientale), tempi di posa corti sono indicati per zone ad alta luminosità, o per congelare il movimento ad esempio. Per saperne di più: Wiki!